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Come diventare maestri nell’uso delle Japanese Candlesticks, delle Bollinger Bands e delle medie mobili

Oggi concludiamo l’analisi degli strumenti grafici che ti permettono di effettuare un’analisi dei prezzi completa e che, insieme al Money Management, ti daranno il giusto approccio ai mercati: sto parlando delle Japanese Candlestick, delle Bande di Bollinger e delle medie mobili.

Ricorda sempre il tuo obiettivo e cioè quello di individuare il trend di fondo dello strumento finanziario. Una volta individuato il trend infatti sarai in grado di prendere le tue decisioni strategiche di buy & sell coerentemente con l’andamento dei prezzi. Non effettuare questo tipo di analisi prima è come fare bunjee jumping attaccati ad un elastico da copisteria: un suicidio insomma.

Primo tool che devi assolutamente imparare a gestire: the japanese candlesticks ossia le candele giapponesi.

Ogni candela giapponese è costituita da un corpo (body) e da delle ombre (shadows). I limiti superiori ed inferiori del corpo rappresentano i prezzi di apertura e chiusura del titolo nell’unità di misura di un dato time frame; le ombre invece rappresentano le escursioni dei prezzi che hanno fatto eventualmente segnare nuovi massimi o minimi sempre nell’unità di tempo di un dato time frame. Se il prezzo di chiusura è superiore del prezzo di apertura, la candela ha il corpo verde (o bianco, dipende dal software di analisi tecnica) ed è indicativa di una maggiore forza dei tori cioè di coloro i quali credono nel rialzo del sottostante rispetto agli orsi, cioè i soggetti che hanno una visione ribassista del mercato. Se il prezzo di chiusura è invece inferiore al prezzo di apertura, il corpo della candela sarà rosso (o nero a seconda dei programmi di analisi tecnica che si usano).

candele giapponesi

A seconda della forma, della combinazione e della disposizione di queste candele sul grafico, è possibile avere delle indicazioni sul probabile futuro andamento dei prezzi.

Spiegare tutta la disciplina delle candele giapponesi richiederebbe un blog a parte per cui, per approfondire, vai a dare un’occhiata alla pagina “libri e risorse utili”  per trovare dei testi che possano permetterti un’adeguata preparazione sulla questione.

Secondo strumento che utilizzeremo nella nostra metodologia è costituito dalle Bande di Bollinger.

Le Bande di Bollinger assumono la forma di una sorta di canale in cui i prezzi si muovono durante il corso del loro andamento. Questo canale è una rappresentazione grafica di quella che è la volatilità storica del titolo.

Inoltre i limiti superiori ed inferiori delle Bande di Bollinger rappresentano i massimi ed i minimi in senso relativo che il prezzo ha fatto segnare nei suoi movimenti precedenti (per essere più specifici, nei 20 periodi precedenti alla candela di riferimento).

Il fatto che le Bande di Bollinger diano una rappresentazione grafica della volatilità è per noi una vera e propria manna dal cielo. Se infatti il movimento dei prezzi è casuale (accademicamente si dice infatti che esso segue la legge dei moti browniani), la volatilità invece è ciclica. Ciò significa che essa può essere studiata ed, in un certo senso, “prevista” con un certo grado di sicurezza.

Ciò che ci aspetteremo dalle Bande di Bollinger è la conformazione di particolari figure, chiamate W o M a seconda che si formino in un trend discendente o ascendente, che ci daranno una possibile idea per la traiettoria futura dei prezzi e quindi informazioni utili ai fini delle nostre decisioni.

Oltre ad aspettare la formazione di queste configurazioni, sfrutteremo quelli che in gergo sono definiti gli “squeeze” ossia delle contrazioni delle bande che preannunciano un’improvvisa esplosione direzionale dei prezzi che noi dovremo assolutamente tentare di cavalcare. Cercheremo insomma di tradare i Break Out dei prezzi da situazioni di congestione.

bande di bollinger - squeeze di volatilità, M ribassita e breakout al ribasso

Ultimo elemento che utilizzeremo sul grafico saranno le medie mobili.

Le medie mobili non sono altre che le medie dei prezzi di chiusura con riferimento ad un certo intervallo di tempo. Se per esempio diciamo che vogliamo calcolare la media mobile a 5 periodi di un dato prezzo vuol dire che semplicemente stiamo prendendo i prezzi di chiusura degli ultimi 5 periodi e, una volta sommati, li divideremo per cinque. Le medie si definiscono mobili perchè, ad ogni periodo che si aggiunge al calcolo, si elimina il valore del periodo più vecchio.

Le tipologie di medie mobili sono molteplici, ognuna con i suoi pregi e difetti; senza rendere troppo incasinato tutto il discorso, sappi che noi utilizzeremo tre medie mobili a 9, 20 e 34 periodi che ci serviranno a capire in che direzione sta andando il trend oltre a servirci come parametro per la gestione del trade vero e proprio.

La media mobile a 9 periodi sarà gialla, la media mobile a 20 periodi sarà rossa e quella a 34 periodi sarà blu.
Il grafico che andremo ad utilizzare per le nostre analisi ti deve apparire più o meno così:
candele giapponesi, bande di bollinger, trend line e medie mobili - la ricetta per il successo
Un bel macello vero? Stai tranquillo, all’inizio è normale che ti si flippino gli occhi. Con il tempo però ti abituerai e sarai perfettamente in grado di leggere tutte le evidenze che ti si presenteranno su grafici di questo tipo.
Spero di averti incuriosito un po’. Se ci sono dubbi o perplessità mi raccomando fatti sentire.
Stay tuned … 😉