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Archive for giugno 2011

Stop loss percentuale e money management

24 giugno 2011 2 commenti

Oggi voglio darti un metodo molto semplice che ti permette di calcolare con rapidità la dimensione della posizione che vuoi aprire, affinchè tu non perda più del 2% del tuo capitale. Se ti stai chiedendo perchè proprio il 2% vuol dire che hai fatto il furbo e che non hai letto la checklist che ho postato l’ultima volta per cui adesso pentiti e poi vacci a dare un’occhiata.

Un’altra cosa: questa metodologia è poco adatta al trading su futures a causa dei margini abbastanza alti che bisogna utilizzare per tradare, ergo è meglio se usi questi concetti con riferimento, ad esempio, alle azioni.

Partiamo dal presupposto che tu abbia accertato di voler destinare al trading 10000,00 euro. Sai che non vuoi perdere, per ogni trade, più del 2% del capitale. A questo punto devi individuare, in base alla tua analisi grafica, qual è la percentuale di stop loss ottimale per il trade. Supponiamo che questa sia pari al 4%.

Ora viene il bello: sai quanto sei disposto a perdere al massimo, sai qual è la percentuale di stop, hai individuato i punti di ingresso ed uscita. Cosa manca? Te lo dico io: devi ancora definire quante azioni devi comprare affinchè, se ti sei sbagliato nell’analisi perchè la sera prima hai passato “una notte da leoni” o se è il mercato a comportarsi da babbuino impazzito, tu non perda più del 2% del capitale.

Come si calcola allora questa benedetta quantità?

  1. moltiplica il capitale iniziale per la percentuale massima di perdita di ogni singolo trade. Nel nostro caso avremo: 10000 x 2% = 200 euro che è ovviamente la perdita massima per ogni operazioni espressa in moneta.
  2. dividi la perdita massima per ogni operazione per la percentuale di stop loss iniziale che hai individuato. Devi fare cioè: 200/0,04 che fa 5000 euro tondi tondi. Questi 5000 euro sono il capitale massimo che puoi destinare al trade
  3. dividi il capitale massimo che puoi destinare al trade per il prezzo unitario dello strumento che vuoi tradare. Supponendo che tu voglia comprare un’azione che costa 5 euro devi fare 5000/5 che fa 1000. Questa è la dimensione della posizione che ti permette di non perdere più di 200,00 euro qualora le cose andassero storte.

Vuoi la prova? Oh, certo che sei sospettoso …. Del resto lo sarei anche io se dovessi investire i miei soldi in base alle indicazioni di un tizio che mi parla di notti da leone e babbuini impazziti …..

Allora, abbiamo supposto che il prezzo dell’azione fosse di 5,00 euro. Abbiamo anche detto che lo stop loss è al 4%, il che significa che, se il titolo scende a 4,8 euro, tu esci ….. e vedi di farlo, non fare che lasci correre le perdite, mannaggia a te ….  Abbiamo anche capito che entrerai a mercato con 1000 azioni per un controvalore di 5000,00 euro. Se il prezzo scende a 4,80 il controvalore della tua posizione è pari a 4,80 x 1000 che fa 4800,00 euro. Ed ora domanda da un milione di dollari: quanto fa 5000,00 – 4800,00 euro? 200,00 euro …. Ti ricorda qualche cosa questa cifra?

Spero di esserti stato utile almeno un po’. Mi raccomando ci tengo a che tu mi faccia sapere che ne pensi ok?

Stay tuned … 😉

P.S.: se sei già abbastanza ferrato per quel che riguarda il Money Management, ti faccio presente un particolare:  l’utilizzo della metodologia di sizing appena descritta è del tutto equivalente, come output, al Fixed Fractional Method. Il vantaggio è che la prima, a differenza della seconda, è un po’ meno complessa e capotica. Lo so che con Excel è possibile realizzare di tutto, io però sono uno strenuo fautore del concetto “Keep it simple” ….

Trading sistematico o discrezionale?

Molto spesso anzi quasi sempre il money management è visto solo ed esclusivamente una disciplina utilizzabile solo da chi possiede o ha creato un trading system cioè un sistema automatico di trading.

Onestamente penso che, disporre di un trading system o addirittura averne creato uno è un requisito che non tutti i trader hanno. Tutti invece disponiamo di un computer, di un foglio di calcolo e di un software di analisi grafica con cui impostare il nostro “rapporto” giornaliero con il mercato.

Di sicuro se si dispone di un sistema di trading automatico con la possibilità di effettuare backtests, analisi della equity line e compagnia bella, l’attività di trading diventa veramente precisa e di sicuro altamente remunerativa.

Tuttavia il mio obiettivo, ciò che mi prefiggo di fare, è approcciare l’applicazione del money management in maniera assolutamente discrezionale. Il vantaggio di questo approccio è quello di interiorizzare appieno le nozioni di corretta allocazione dei capitali, permettendo la creazione di un pool di conoscenze da integrare, un domani, in un sistema automatico o semplicemente da continuare ad applicare con metodo e disciplina, in maniera discrezionale.

Personalmente non credo che seguire una sola strada sia corretto: credo invece e molto di più in un trading olistico cioè un trading in cui non si esclude nulla ed in cui si ricorre in maniera contestuale sia all’automatizzazione, sia alla discrezionalità disciplinata ed all’intuito. Può sembrare una visione che porta solo ad una dispersione di energie e di focalizzazione, in realtà io la vedo come l’unica percorribile dato che il mercato è contemporaneamente:

  • un collettore di emozioni umane (che un computer non riesce, almeno per il momento, a decifrare e che può essere tentato di essere compreso da chi almeno le emozioni le prova);
  • un complesso sistema tecnologico/informativo, troppo grande per poter essere analizzato in maniera “analogica” e che invece è il mare dove solo i trading system, grazie alle loro capacità, possono “pescare” le occasioni a più alta prbabilità di successo.

Dalla prossima volta iniziamo a entrare dal vivo.

Ti aspetto!!

Il segreto del Trading di Successo: la Money Management Checklist

Muppet con tre barattoli di banconoteCome ti avevo promesso, questa volta iniziamo a fare sul serio.

Quella che troverai a seguire è una sorta di checklist che, se rispettata, ti proteggerà da parecchie brutte sorprese.

  • Innanzitutto devi definire qual è il tuo capitale per il trading ossia quanti euro complessivamente decidi di riservare a questa attività. Il capitale di trading è il capitale che ti puoi permettere di perdere. Se ti dico ad esempio che dal tuo conto corrente sono spariti 10000,00 euro e a te non viene un embolo o non vieni colpito dal fuoco di Sant’Antonio, quello è il tuo capitale di trading.
  • Una volta identificato il capitale devi stabilire il drawdown massimo che riesci a sopportare. Il drawdown è la diminuzione del tuo capitale di trading in termini percentuali o assoluti e si misura come differenza tra l’ultimo picco di massimo e il nuovo minimo successivo della tua equity line. Ti faccio un esempio, così ti chiarisci meglio le idee: supponiamo che sei partito da 5000,00 euro ed hai accumulato 10000,00 euro attraverso l’operatività ma, a causa della volatilità del mercato, successivamente  hai perso 2000,00 euro. Il massimo della equity line in questo caso è 10000,00 euro, il nuovo minimo è 8000,00 è il drawdown è dato da 10000-8000=2000.
  • Ora che conosci la quantità massima che sei disposto a perdere complessivamente, devi stabilire quanto sei disposto a rischiare per singolo trade. Ti evito la fatica di capire questa percentuale e ti dico che non devi rischiare più del 2% del capitale di trading per singola posizione.
  • Il numero di posizioni che puoi aprire in contemporanea deve essere tale per cui la somma delle percentuali di rischio di ciascun trade deve essere minore o al massimo uguale alla percentuale di rischio complessivo che hai stabilito in precedenza. Ad esempio: se hai capito che se perdi più del 20% del tuo capitale ti viene la depressione e non dormi più la notte, e se per ogni trade non vuoi rischiare più del 2% del capitale totale, puoi aprire contemporaneamente al massimo 10 operazioni. Nel caso in cui tu le abbia sbagliate tutte, ti ritroverai esattamente con il 20% in meno del capitale ma almeno non sarai ridotto sul lastrico e avrai capito che il trading non fa per te e che dovresti fare altro …. Aprire un circo ad esempio …. 😉 Scherzi a parte, limita la tua esposizione totale al 6% per cui, dato che ogni trade ha un limite di rischio massimo del 2%, non aprire mai più di tre trade contemporaneamente.
  • Definisci gli stop loss e immettili subito a mercato come ordini OCO. Gli stop loss mentali sono assolutamente inutili tanto non li rispetterai, per cui non fare il furbo!!
  • E’ molto importante che lo stop loss sia coerente con la percentuale di rischio di ogni singolo trade.
  • Scegli un’operazione con un rapporto risk/reward 1:2 o superiore: se rischi un euro devi poter pensare di guadagnarne almeno 2.
  • investi su strumenti che siano non correlati cioè i cui movimenti di prezzo siano indipendenti gli uni dagli altri. Se ad esempio acquisti etf o futures sul gasolio da riscaldamento, sul gas e sul petrolio, in realtà è come se stessi investendo su un’unica cosa.
  • Valuta sempre la volatilità dello strumento: un’alta volatilità implica rischio maggiore per cui le posizioni devono essere più ridotte e viceversa (in realtà c’è un metodo per il calcolo della dimensione della posizione al variare della volatilità che ti spiegherò più avanti quando saremo entrati più nell’ottica della disciplina).
  • Ogni volta che ottieni un gain, prelevane il 90% e goditi quei soldi. Ad aumento del capitale per il trading riserva solo il 10% del guadagno, qualsiasi cifra sia.

Se riuscirai a rispettare questi punti in ogni tua operazione sarai già a buon punto per diventare un bravo trader …

Money Management is like sex ….

Money management is like sex: everyone does it, one way or another, but not many like to talk about it and some do it better than others. But there’s a big difference: Sex sites on the Web proliferate, while sites devoted to the art and science of money management are somewhat difficult to find.

Gibbon Burke

Da quanto hai appena letto, dovrebbe esserti chiaro che questo blog nasce con l’intenzione di condividere con te tecniche e metodologie di Money Management che potrai applicare alla tua routine di trading in Borsa.

Se sei nuovo di questo settore e sei capitato su questo blog per caso, continua a leggere: potrebbe essere la cosa migliore che farai (almeno in giornata).

Perchè? Perchè con il Money Management si fanno soldi. 

Anzi, il Money Management è l’unica maniera per fare soldi in maniera consistente, costante e con un margine di sicurezza significativo.

Già ma cos’è il Money Management?  Sulla carta ti permette di capire qualedimensione deve avere la tua posizione, ogni tuo singolo trade, data una certa percentuale di perdita oltre la quale non vuoi andare. Tutto qui. Il Money Management ti dice quante azioni, ad esempio, puoi comprare se hai 10000,00 euro da utilizzare nel trading e non vuoi perderne più del 20% cioè più di 2000,00 euro.

Da un punto di vista effettivo il Money Management è disciplina. Credimi, la disciplina è un prezzo più alto di quanto si possa pensare ma, se lo paghi, il successo è la tua contropartita. 

Io cercherò di darti lo strumento, sta a te decidere e pagare  effettivamente il prezzo del successo.

Alla prossima.